Cenni storici

1578-2023

image013La scelta di aggregarsi sotto la denominazione di San Girolamo, quasi certamente deriva dal fatto che il gruppo fondatore era costituito da elementi in possesso di un titolo accademico.
Infatti, come si evince dall'introduzione dello statuto dell'epoca, coloro che volevano aderire al sodalizio dovevano seguire l'esempio di San Girolamo, il quale nella sua giovinezza si erudì nelle "arti liberali", per perseguire nella maturità l'ideale religioso.
Nello Statuto rinnovato dall'assemblea generale dei Confratelli, il 20 gennaio 1964, fu ribadito lo scopo primario della sua fondazione e venne enunciato nell'art.
3 che l'appartenenza al sodalizio era riservata a "Laureati o professionisti zelanti del culto cristiano".
Nel nuovo Statuto approvato dall'assemblea generale dei Confratelli il 19 gennaio 2003, per gli aspiranti non è più necessario l'obbligo del possesso di un titolo accademico, ma persiste sempre il vincolo del conseguimento di un diploma di scuola media superiore.

Il Mercoledì Santo

Era tradizione in passato che la Confraternita visitasse sette Chiese sacramentali.
I Confratelli indossavano il "sacco" ed in ogni Chiesa si fermavano davanti l'altare del S.S. Sacramento ed inginocchiati cantavano una strofa del salmo "Miserere mei Deus".
Completata la visita, la Confraternita, in ordine processionale, ritornava nella propria Chiesa nel cuore della vecchia "Marina".
Questa processione non appartiene più alla consuetudine attuale, anche se da più parti si vorrebbe fosse ripristinata.

Il Giovedì Santo

Alla ricorrenza del Giovedì Santo, oggi come ieri, è legata la tradizione dei Sepolcri, che i fedeli, penitenti, devono visitare in numero non inferiore a quattro.
Si tratta di altari splendidamente addobbati con fiori freschi, piante verdi e i caratteristici "curuneddi".
Questi ultimi sono piatti contenenti semi germogliati al buio dopo essere stati immersi nella bambagia umida; vengono utilizzati semi di grano, lenticchie, orzo e ceci.
I "curuneddi" quando vengono portati in chiesa vengono abbelliti con dei nastri di raso.
All'imbrunire, i Confrati, preceduti dalle insegne della Confraternita e indossando il saio bianco, partendo dalla propria Chiesa si recano in visita al Calvario, con passo cadenzato, accompagnati dal suono delle marce funebri intonate dalla banda musicale.
Durante il percorso vengono rievocate le stazioni della Via Crucis.

Il Venerdì Santo

I riti hanno inizio a notte fonda, alle ore 3,00.
Il Cristo deposto, coperto da una coperta liturgica, viene trasportato dalla Chiesa di San Girolamo in una apposita cappella allestita in un locale del palazzo nobiliare del confratello La Lumia nei pressi del Calvario.
Giunto nella cappella, viene preparata, con questo simulacro, la raffigurazione del "Cristo alla colonna".
Oggi una moltitudine di fedeli segue questa processione, ma una volta questa traslazione veniva fatta in gran segreto dagli stessi Confratelli e soltanto qualche "devota" accompagnava Gesù recitando il Rosario.
Alle 13,00 Gesù Crocifero, dalla Chiesa di San Girolamo si avvia verso il Calvario, portato in spalla dai Confrati che indossano per l'occasione smoking e guanti bianchi.
Il procedere di Gesù Crocifero, con la caratteristica "annacata" (un passo lento e cadenzato) viene sempre accompagnato dal suono delle marce funebri o dal suono ritmico del tamburo e rende quasi reale la sensazione della fatica sopportata da Gesù nel recare la pesante croce impostagli dai Romani.
Alle 14,00, nella piazza principale del paese, al suono acuto della tromba, avviene la "Giunta" tra Gesù e la Madonna Addolorata che corre verso il proprio figlio e lo accompagnerà fino al supplizio.
Poco prima di giungere al Calvario, Gesù Crocifero viene portato nell'androne del palazzo La Lumia, da cui esce l'altro simulacro, in catene, che si avvia al Calvario.
Qui il simulacro di Cristo viene sollevato in croce e fissato con dei chiodi da due preti; la Madonna, ai piedi della Croce, assiste al supplizio del proprio Figlio.
Alle 19,30 sempre dalla Chiesa di San Girolamo, esce l'artistica "Urna", scolpita in legno e bagnata d'oro zecchino e illuminata da caratteristici "lumini", portata in spalla dai Confrati che sullo smoking indossano il saio bianco con cappuccio e cinto ai fianchi da un cordone rosso.
L'Urna fu realizzata dallo scultore Perez a Catania nel 1900.
Alle 21,00 Gesù viene "sceso" dalla Croce e posto nell'Urna che, facendo il percorso inverso sempre col solito incedere lento e cadenzato, fa ritorno nella Chiesa di San Girolamo.
Alle ore 24:00 circa, quando si chiude il pesante portone della Chiesa, Confrati e fedeli, stanchi, fanno mesto ritorno a casa per consumare i caratteristici "muffuletti", pagnottine preparate appositamente dai panifici aromatizzate con spezie e semi di finocchio, conditi con tonno all'olio e acciughe salate.